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mercoledì 20 dicembre 2017

La cucina creativa di 28 Posti

Where: 28 Posti, via Corsico 1, 20144 Milano
Who: Sara e Tonio
What: Cena gourmet con Delizialy

Ciao Gastronauti, oggi vi portiamo in una traversina di Via Vigevano ospiti dello chef Marco Ambrosino. Il locale prende il nome di 28 Posti, come i coperti che offre. I ragazzi che lavorano sono tutti di provenienza isolana, Sardegna e Procida nello specifico, e cercano di mettere la loro terra nei piatti con una buona dose di modernità.
L’ambiente è molto accogliente, tavoli in legno, luci calde, e mette subito sentire a proprio agio.



Il menù Delizialy era intitolato “Contrasti mediterranei” e siamo quindi partiti con “un giro nel Mediterraneo”. Sono arrivate al tavolo una serie di mattonelle contenenti diversi assaggi. Ci è stato spiegato l’ordine di partenza: le fialette contenevano un liquido con erbe aromatiche e agrumi; poi era il turno del crostino a forma di corallo; si proseguiva con l’oliva che non era un’oliva, e infine si concludeva con la cremina da leccare direttamente dal sasso su cui era appoggiata e con un saporito macaron alla pasta di acciughe.


L’elemento ludico è stato molto piacevole e divertente, ci ha subito coinvolti e trascinati all’interno della degustazione. Tra questi ho gustato molto il corallo e l’oliva. Quest’ultima aveva una consistenza davvero particolare, sembrava un cioccolatino ripieno. Perdonatemi ma non riesco a dirvi con la stessa precisione delle cameriere tutti gli ingredienti, oli e salse, però fidatevi: tutto squisito!
E’ poi arrivata un’altra entrée: lenticchie con spuma all’alloro. Anche in questo caso l’abbinamento tra i sapori è stato molto azzeccato.


Nell’attesa degli antipasti è arrivato il pane fatto in casa accompagnato da burro e polvere di cipolla bruciata, l’altra variante di pane era con semi di finocchio e acqua acidula.


Eccovi finalmente i due antipasti che rappresentavano le prime due vere portate della degustazione:
foto verde
Rapa e lattuga alla brace, mandorla, lime, tartufo. L’intingolo era delizioso e si sposava molto bene con le verdure croccanti.


Questo è stato il mio piatto preferito della serata: ostrica, rabarbaro, aceto di riso affumicato, salmoriglio fatto a granita. Le diverse consistenze e l’abbinamento di sapori con l’ostrica sono stati notevoli!


E’ stato il turno del primo piatto: pasta mista di Gragnano, pistacchio, pomodoro secco, finocchio di mare in conserva. Questo piatto aveva sapori più classici ma sempre magistralmente abbinati tra loro.


C’è poi stata la pancia di maiale con menta, enogarum e crema di cavolfiore. Questo piatto è stato forse il più classico tra quelli mangiati, molto buona la crosticina del maiale.
E’ arrivato il momento dei dessert, anche in questo caso non c’è stato nulla di banale. C’è stato un pre-dessert: shiso a gelato con sale, olio e alloro. E’ poi arrivato il dolce vero e proprio, che in realtà dolce non era: cioccolato, noccioli di oliva, funghi secchi con gelato di lamponi fermentati. Questo piatto è stato l’unico che non ci ha convinto, un po’ troppo estremo e troppo forte il sapore dei funghi.



In attesa del caffè è stata poi offerta la piccola pasticceria: cioccolatino al latte con alga, sorbetto di melone e meringa al gelsomino. Molto buoni! Sorprendente la meringa.
Foto dolci
Abbiamo accompagnato la nostra cena con una bottiglia di Soave.

Gastronauti’s tips & tricks: non è stata certo una cena banale! Tutti i piatti sono studiati, pensati e presentati con cura. I sapori sono particolari senza però essere troppo estremi come da La Maniera di Carlo (metti link). Se volete un consiglio io vi suggerisco di provare la degustazione (sul sito 28 posti i numeri di portate e i prezzi). Grazie a Delizialy abbiamo scoperto un nuovo ristorante che è balzato nella mia top list di Milano. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “Volete regalare una cena speciale? Questo è il posto giusto per cenare in maniera ottima, divertendosi e immergendosi in un mondo di sapori nuovi, non scontati e ben azzeccati.”

La pizza di Capuano’s

Where: Capuano’s, Via Londonio, 22, 20154 Milano
Who: Sara & Anto, Teo & Martina
What: Pizza

Ciao Gastronauti, oggi torniamo sul tema pizza! Ormai anche a Milano si stanno facendo strada nomi noti nel territorio campano, ed eccone un altro di questi “vip” della pizza che ha aperto la sua sede Milanese. Siamo in zona Sempione, da Capuano’s. 

Il locale è molto carino esteticamente, mattonelle bianche e verdi, piccoli tavolini in marmo, mi ha ricordato una little Italy americana!

Ma veniamo a noi, anche questa volta abbiamo deciso di iniziare con un antipasto di fritti misti. Ne abbiamo prese due porzioni. Il piatto “Capuano’s gran fritto Napoli” conteneva crocchè di patate, arancini di riso, zeppoline alle erbe e montanare partenopee. Il piatto era molto gustoso, non dei più leggeri ma si sa, il fritto è sempre fritto.


Per le pizze abbiamo scelto diverse opzioni. Io ho voluto lanciarmi su un classico napoletano che non avevo mai provato: la “Lasagna”. Pizza con salsa di pomodoro di San Marzano, ricotta, provola e polpettine di carne di vitello. La pizza era davvero molto gustosa, un bell’abbinamento di sapori.


Martina ha scelto invece una Margherita a cui ha fatto aggiungere prosciutto cotto e olive. Margherita bene eseguita, i classici sono sempre un banco di prova!


Come sempre Teo e Antonio hanno scelto la stessa pizza, la calabrese, pomodoro, fiordilatte, spianata piccante calabrese, grana e basilico.


Gastronauti’s tips & tricks: anche questa pizzeria rientra tra quelle dove non si può prenotare, o meglio, le prenotazioni vengono accettate fino alle 20, dopodiché c’è la lista d’attesa. Noi siamo andati di venerdì e quindi abbiamo aspettato un bel po’, nell’attesa vengono però offerte le zeppoline alle erbe. L’ambiente è molto caldo e accogliente e i proprietari ci sanno fare! La sensazione è quella di aver mangiato una buona pizza preparata con attenzione. La notte un po’ di sete si è fatta sentire, ma spesso abbondare con i fritti fa questo effetto! DA PROVARE? Il Gastronauta dice “se volete gustare a Milano una pizza con la P maiuscola, anche qui è d’obbligo una tappa!”

mercoledì 29 novembre 2017

La cucina Trentina a Milano

Where: La taverna della Trisa, Via Francesco Ferrucci, 1, 20145, Milano
Who: Sara e mamma di Sara
What: cucina trentina

Ciao Gastronauti, oggi vogliamo raccontarvi di una cucina tipica regionale italiana. Se vi ricordate, vi abbiamo parlato della cucina romana di Volemose Bene, di quella del Nord-Est di MOT, e oggi è il turno di quella trentina di La Taverna della Trisa.

Il ristorante da fuori fa fatica a essere notato, ma appena entrati, troverete un’atmosfera molto elegante, curata e accogliente, così come anche il servizio ricorda i ristoranti di altri tempi, la gentilezza prima di tutto. 


Vi anticipo che, se come noi non siete esperti di cucina trentina, il menù vi richiederà un’occhiata approfondita. Dopo aver chiesto qualche informazione al cameriere abbiamo scelto di ordinare un antipasto e un primo a testa. Di secondo erano presenti molte scelte di carne, cervo, oca e anche alcune scelte di pescato (di lago o fiume). Eccovi le nostre scelte:


Io ho scelto di iniziare con “Stofìss en te la zangola” cioè stoccafisso mantecato alle noci, con verze glassate su sfoglia calda di polenta di mais. Piatto molto saporito dove il freddo del baccalà si sposava bene con la polenta calda e le verze accompagnavano il tutto egregiamente.


Mia mamma ha invece scelto “Piatt de’na festa a ceco Bepe”, cioè foie gras d’anatra al ginepro nano, testa di porcino grigliata con radicchio della valsugana e speck croccante. Ho assaggiato anche questo piatto, molto buono!

Abbiamo poi proseguito con dei primi piatti che ci siamo divise:


“Ciaroncie de poina a l’anerla” ravioli di ricotta di capra al sugo d’anatra con i suoi fegatini e cavolo cappuccio stufato al profumo di pino mugo. I ravioli erano deliziosi, a partire dalla pasta e dal ripieno fino al condimento. Il burro si sentiva, ma d’altronde nella cucina montanara non s può farne a meno!


La nostra seconda scelta sono stati i canederli di pane e zucca, conditi con speck sfilacciato e formaggio casolet fuso con semi di papavero. Piatto più saporito e dal sapore più intenso. Molto buono lo speck e abbiamo inoltre apprezzato questa variante di canederli con la zucca.

Ci siamo lasciate lo spazio per il dolce e abbiamo scelto un semifreddo al caffè d’orzo con crema di nocciole e una bavarese di castagne con salsa al moscato.



Abbiamo accompagnato la cena con mezzo litro di vino rosso della casa e abbiamo concluso con due caffè.

Gastronauti’s tips & tricks: questo è un Ristorante con la R maiuscola, ci sono le tovaglie e non le tovagliette, il cameriere vi prenderà le giacche all’ingresso, non è quindi un posto alla buona dove andare tutti i giorni. Va da sé che anche il prezzo non è da tutti i giorni, il conto sarebbe stato di circa 45/50€ a testa ma qui è possibile usare lo sconto fedeltà di the Fork dato dagli YUMS. E’ una cucina che a me piace molto, la consiglio più per la stagione autunnale e invernale dato che i piatti sono belli conditi e con ingredienti ricchi di sapore. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “Non sarà come essere davvero in Trentino, ma se volete provare un’autentica cucina trentina a Milano sapete dove andare!”

venerdì 17 novembre 2017

La taverna degli amici


Where: La taverna degli amici, Via Spartaco, 4, 20135 Milano,
Who: Sara, Antonio, Silvia e Ema
What: una mangiata di carne
Why: cenetta in compagnia
Oggi i Gastronauti vi raccontano di un posticino scoperto un po’ per caso. Chiacchierando con un amico è stato nominato questo ristorante che non conoscevo, e ho voluto proporlo ai nostri compagni di forchetta ufficiali Silvia e Ema.
Il locale è molto alla buona, ma comunque arredato con cura. E’ il classico ristorante dove il proprietario e tutto lo staff sono molto gentili e accoglienti, è arredato con panche e tavoli di legno che danno una sensazione di calore. Il ristorante è suddiviso su più piani e sale, anche di grandi dimensioni, si presta quindi bene anche a tavolate di amici.
Arrivato il menù abbiamo impiegato un po’ di tempo a scegliere data la grande varietà presente. Ci era stato detto che la carta vincente è la carne. Abbiamo quindi preferito cominciare dividendoci solo una selezione di sei tipi di formaggi per lasciare spazio al piatto forte. I formaggi erano tutti molto buoni, da quelli più delicati ai più saporiti.

Abbiamo poi proseguito con strade diverse, Ema ha preferito assaggiare un primo e tralasciare la carne, ha quindi provato i ferretti con sugo e ‘nduja. Un piatto molto saporito, condito in abbondanza che l’ha soddisfatto, ha fatto una scarpetta molto accurata J


Io e Silvia abbiamo scelto un filetto di scottona chiedendo una media cottura e accompagnandolo con un’insalata di pomodori, cipolla di tropea e origano. La carne era tenerissima, la cottura giusta e di ottimo sapore.


Antonio ha proferito una costata bavarese, la consistenza era ovviamente più dura del filetto e anche il sapore più deciso. Lui ha scelto un contorno di semplici verdure grigliate. Anche la sua scelta l’ha soddisfatto.

Ci siamo lasciati uno spazietto per il dolce, ne abbiamo presi 3 da dividerci in 4, un tiramisù, una torta cioccolato e pistacchio e una cioccolato e lampone. Le fette sono molto abbondanti quindi sono risultate un po’ impegnative ora della fine.

Abbiamo concluso con i caffè e ci sono stati gentilmente offerti gli amari.

Gastronauti’s tips & tricks: pur essendo un locale alla buona, la qualità della carne è davvero ottima. Il mio consiglio è di concentrarvi solo su quella, e tralasciare piuttosto antipasti e dolci. Noi con un antipasto diviso in 4 e il piatto principale di carne eravamo sazi! Il prezzo è onesto soprattutto rapportato alla qualità della carne, per quello che vi ho descritto abbiamo speso 65€ a coppia. Poi non so voi, ma i locali che offrono gli amari per me già guadagnano punti! DA PROVARE? Il Gastronauta dice “se volete fare una cena con amici in tranquillità mangiando dell’ottima carne sapete dove andare!”

mercoledì 8 novembre 2017

Un assaggio di Filippine a Milano

Where: YUM - Taste of Philippines, Viale Coni Zugna 44, 20144 Milano
Who: Sara e Irene
What: cucina filippina

Ciao Gastronauti, oggi vi racconto di una cena un po’ esotica che solo la mitica Irene poteva accettare di provare con me. Siamo da YUM in Coni Zugna a Milano. Il locale è piccolino e arredato in maniera minimal ma molto elegante, sbirciando dalla vetrina infatti, si ha proprio l’idea di un posto molto curato.


Eravamo curiose di provare questa cucina in quanto entrambe appassionate di cucina orientale e già a guardare il menù siamo rimaste molto incuriosite. Abbiamo scelto di ordinare diversi piatti così da poterci dividere tutto. Siamo partite da due antipasti:


Misto di verdure filippine in pastella, accompagnate da salsa di arachidi e latte di cocco. La frittura era ben eseguita e la salsina accompagnava bene il fritto.


Involtini fritti con un mix di verdure, germogli di soia e trito di suino. La carne all’interno aveva davvero un sapore squisito, intenso e saporito.
Abbiamo scelto poi di dividerci un primo ed un secondo. Sul primo eravamo indecise se provare la ciotola di riso o i pansit, la pasta tipica della filippine, alla fine bbiamo optato per quest’ultima. Abbiamo preso la variante all’uovo con verdure miste e trito di maiale. Questo piatto è risultato un pochino tropo delicato per i nostri gusti, mancava un po’ di sapore.


Per il secondo abbiamo scelto delle puntine di maiale in aceto di sidro di mele e salsa di soia. La carne era tenerissima e condita molto bene. Piatto promosso!


Abbiamo proseguito con un dolcino, una Ube Mango Cheesecake fatta con patate viola e accompagnata da una glassa di mango e una sorta di panna cotta al limone con una salsa anch’essa al limone. Entrambi molto buoni, a nostro gusto abbiamo preferito la cheesecake.



Noi abbiamo scelto di accompagnare la cena con una birra delle filippine, la Red Horse Beer.

Gastronauti’s tips & tricks: la cena ci ha davvero impressionato in positivo. Sono sapori in parte noti se vi è già capitato di mangiare cibo cinese o thailandese, ma il fritto risulta più leggero e i condimenti non erano sapori conosciuti, inoltre i dolci sono stati una vera sorpresa! L’unico neo è rappresentato dalla dimensione del locale, essendo piccolo una volta riempito, risulta molto rumoroso. I prezzi sono assolutamente modici, per quello che vi ho descritto abbiamo speso 52€ in due. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “Se avete voglia di provare una cucina un po’esotica vi consiglio di iniziare da YUM, dove la cortesia è di casa.”

mercoledì 1 novembre 2017

Cominciamo… Da Zero

Where: Da Zero, Via Bernardino Luini, 9, 20123 Milano
Who: Sara & Anto, Teo & Martina
What: Pizza

Ciao Gastronauti, oggi vi vogliamo parlare di una pizzeria che sta spopolando a Milano, potevamo non provarla anche noi? Quindi eccoci un sabato sera qualunque io, Antonio e i nostri fidi compari di pizze, Teo e Martina che prenotiamo da Zero.
Nonostante la prenotazione c’è stata comunque un po’ d’attesa, ricompensata con due birre gentilmente offerte dalla casa. Il locale è molto bello a mio parere, luminoso, tavoli comodi e non appiccicati e molto curato nella sua semplicità.


Abbiamo deciso di partire con dei fritti come antipasto, abbiamo ordinato una montanara (pizza fritta) da dividerci e abbiamo poi chiesto un mix di fritti. La montanara era veramente fenomenale. Ho scoperto da poco questo antipasto campano e sta diventando uno dei miei preferiti nelle pizzerie che lo propongono. Per i fritti ci sono arrivati dei crocchè di patate, degli arancini al ragù e una frittatina di bucatini, tutto comodamente già diviso. So che starete pensando “che pesantezza” e invece voglio rassicurarvi, nonostante l’abbondanza di fritto era tutto cotto magistralmente e il fritto non è risultato per nulla pesante.



Arriviamo al pezzo forte ora: le pizze! Di seguito le nostre ordinazioni:

Martina ha ordinato una margherita classica, ottima nella sua semplicità!

Io ho scelto la margherita gialla, con i pomodorini gialli invece che il classico rosso. Era la prima volta che provavo questa variante e mi è piaciuto molto il sapore del pomodoro giallo.


Teo e Antonio hanno invece scelto la “Margherotta” una margherita con ‘nduja di Spilinga e cacio ricotta grattugiato sopra. Questa pizza aveva un sapore molto più deciso, la ‘nduja era bella saporita e piccante così come deve essere, promossa anche questa, solo per i palati più coraggiosi.

Una nota lodevole per l’impasto, la digeribilità è stata del 100% nonostante anche gli antipasti fritti. Durante la serata non abbiamo avuto sete, insomma davvero una buona pizza.

Gastronauti’s tips & tricks: come per Pescaria  tutto il clamore intorno a questa pizzeria è, a mio parere, totalmente giustificato. Il giudizio è stato positivo, come da Pizzium, sono uscita avendo davvero gustato una buona pizza. La nostra cena con anche birre e caffè è costata 25€ a testa, le pizze in generale sono attorno ai 10€. DA PROVARE? Il Gastronauta dice: come recita lo slogan di Da Zero, “A mangiarla Da Zero la pizza non è solo una pizza”, quindi… cominciate Da Zero!

martedì 24 ottobre 2017

Una cena a colori decisi

Where: La maniera di Carlo, via Rasori 12, 20100 Milano
Who: Sara e Tonio
What: Cena gourmet con Delizialy

Ciao Gastronauti, oggi vi raccontiamo un’esperienza molto gourmet che abbiamo voluto provare sfruttando un’occasione proposta da Delizialy. Lo chef Francesco Germani, che forse qualcuno di voi conosce per la partecipazione a Top chef, ha questo ristorante in una vietta residenziale dietro Pagano. 
Il menù della serata aveva come tema “alchimie di colori” ed ogni piatto rappresentava un colore, ma andiamo con ordine! Mi è piaciuto molto lo stile del locale, raccolto, pochi tavoli, apparecchiatura minimal ma curata.




La gentilezza del cameriere ha regnato sovrana tutta la sera e anche lo chef è spesso uscito a chiacchierare fra i tavoli, questo è possibile perché il locale come vi accennavo è raccolto ed intimo, offre una cucina a vista che fa sentire parte dell’insieme.
Siamo partiti con un bicchiere di prosecco e con gli amouse bouche offerti dalla casa: creme brûlé di cipolla con zucchero caramellato, la caprese destrutturata a forma di pomodorino, dei ravioli di rapa con rafano, un rapanello fermentato e dei carinissimi panini vegetariani con crema di peperoni. Tutto molto sfizioso, molto particolare la caprese e molto gustosi i panini.





Abbiamo poi proseguito con un altro antipasto: la pappa al pomodoro racchiusa in una foglia di radicchio con latte cagliato e crauti, un antipasto dai sapori più classici molto ben presentato ed eseguito.


Dopo questi antipasti è iniziato il menù proposto da Delizialy, il primo colore era l’arancione, ed è arrivato un anello di zucca marinata servito con crema di mango e passion fruit, bergamotto e polline. Un gusto particolare dove il dolce era preponderante e si mischiava all’aspro del bergamotto. Interessante la croccantezza della zucca marinata, mai provata in questa variante.


Il secondo colore era il viola, e ci è stato servito del calamaro al campari con crema di rabarbaro. Il sapore del calamaro non saprei descrivervelo, sarà che amo i gusti amari ma questo piatto ha fatto centro nel mio palato.


Abbiamo proseguito con il verde e sono arrivati dei ditalini con 15 erbe aromatiche, molto buono il pesto di erbe, peccato solo che la pasta fosse un po’ troppo al dente.


Per il secondo è arrivato il colore bianco: baccalà in oliocottura con salsa di cioccolato bianco, cocco e cavolfiore. Questo è stato forse il piatto più azzardato, il dolce contrastava il salato del baccalà, ma sarà che non amo il cocco e quindi questo piatto per il mio palato è risultato “troppo”.


Ed eccoci alla dolce conclusione della cena, insieme alla pappa al pomodoro è stato il piatto che ho apprezzato di più, siamo al colore marrone: aria di caffè, cioccolato, miso, nocciole e fonduta di cioccolato versata live dal cameriere. Non aggiungo altro, sublime! Come anche superba la piccola pasticceria offerta insieme al caffè: nota di merito per il mezzo maccherone soffiato con crema di camomilla, una chicca!



La cena è stata accompagnata da uno dei due vini consigliati, il bianco Zibibbo 2016 Solidea.

Gastronauti’s tips & tricks: che dirvi non è sicuramente una cena per tutti i giorni, per capirci siamo nella situazione dove il cameriere vi riempie il bicchiere di vino quando si svuota. E’ un ristorante ricercato per le occasioni speciali, sul sito è indicato che è presente anche un menù degustazione ma senza prezzi. Noi abbiamo sfruttato il menù studiato apposta per Delizialy acquistandolo ad un prezzo scontato di 58€ a persona. Ripeto, non da tutti i giorni, ma la cura nel dettaglio di ogni singolo piatto, soprattutto nella presentazione, è stata davvero ammirevole. Alcuni piatti mi hanno convinto, altri sono stati un po’ troppo estremi per me, quindi onestamente non penso ci tornerei, ma nel complesso sono rimasta soddisfatta dell’esperienza di questa cena. Come amo ripetere ogni tanto bisogna concedersi dei regali. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “Se siete degli amanti del rischio, dei sapori decisi e volete stupire qualcuno, sapete dove andare!”