Cari Gastronauti, ecco arrivato il momento
di parlarvi della seconda parte del mio viaggio del ponte di Sant’Ambroeus!
Lasciata la città della madonnina abbiamo esplorato Zagabria, di cui vi ho già
parlato poco tempo fa. Quindi oggi vorrei raccontarvi di Lubiana.
Che dire della città, è
un gioiellino! E’ un piccolo borgo davvero ben tenuto e molto ordinato, come
sempre poi con il fascino delle luci di Natale ha regalato dei bellissimi
scorci molto romantici.
La casa che avevamo in
affitto era situata in pieno centro, nella zona pedonale, comodissima quindi
per uscire la sera. Anche qui con i mercatini non si risparmiano devo dire, il
centro città era tappezzato di bancarelle che vendevano decorazioni natalizie,
cibarie e dolcetti vari.
Vi narro del primo pranzo
che abbiamo fatto, facendo una sosta a Postumia, famosa per le sue grotte.
Abbiamo scelto una trattoria “Storjia Pod Stopnicami”. Si è rivelata essere una
trattoria di quelle vere (cioè quelle con la tovaglia a quadri bianchi e rossi)
e devo dire che abbiamo azzeccato la scelta. Qui siamo partiti da una zuppa
come antipasto, abbiamo avuto modo di scoprire che le zuppe sono molto
apprezzate in queste zone, specialmente quella di funghi. Purtroppo questi non
sono la mia passione, quindi ho optato per una zuppa con il brodo di manzo.
Qualcosa di caldo fa sempre piacere con le temperature rigide!
Successivamente ho
proseguito con un piatto molto saporito e gustoso, il fegato cotto nel vino
rosso con le cipolle stufate. So che magari tanti di voi storceranno il naso,
ma fidatevi, il fegato ha un sapore deciso e un po’ diverso dalla carne
normale, vedrete vi stupirà! In questo ristorante l’ho trovato davvero
delizioso, il sughetto era saporito e si accompagnava alla meraviglia con le
fette di polenta grigliata.
Che dire, so far so good,
o no? Il giorno dopo abbiamo visitato un luogo davvero interessante e storico,
un ospedale partigiano sulle montagne situate a circa un’ora e mezza da
Lubiana. La guida ci ha raccontato la storia. Non me la sento di mettere foto perché
la storia e gli aneddoti sono talmente toccanti che non mi va di “immortalare”
un luogo che trasuda ancora la sofferenza delle persone che l’hanno abitato in
un articolo che intende parlare di tutt’altro.
Dopo la visita, affamati,
abbiamo ascoltato il consiglio della guida e ci siamo fermati in una trattoria
li vicino (“Kmetija Zelic”) in montagna. Mai consiglio fu più buono! Abbiamo
degustato una stupenda zuppa (funghi per gli altri e una di cavolo per me) e
infine un piatto tipico: il goulash di selvaggina. La peculiarità era però il
contorno, degli gnocchi ripieni di patate, squisiti!!!
Rientrati a Lubiana ci
siamo messi a girovagare per le vie del centro e per cena abbiamo optato per un
locale che mi aveva caldamente consigliato un’amica
(grazie Irene!!!). Qui abbiamo finalmente mangiato i Cevapcici, le salsiccette
tipiche della zona. Il ristorante si chiama “Sarajevo 84”, un posto molto
rustico con una bella atmosfera calda e familiare. Noi abbiamo preso il piatto
Sarajevo da dividerci e qualche altra salsiccetta. Vengono servite con un pane
caldo e un po’ unto (stile pane del kebab) che si può usare per accompagnare la
carne. C’erano poi due salsine, una al formaggio e una ai peperoni. Infine una
terrina con i fagioli con un po’ di pomodoro (squisiti!!!). Con fatica abbiamo
finito tutto, le porzioni erano giganti!
Gastronauti’s tips & tricks: andate in Slovenia, bevete birra, e provate le
zuppe! Il budget è davvero basso e con poco farete una vacanza tranquilla e rilassata.
Ricordatevi che se volete girare in macchina in autostrada dovete acquistare la
vignetta da mettere sul vetro che vale ai caselli come pedaggio, c’è anche
quella settimanale che costa 15€. Argomento terme: ce ne sono tante e belle,
sappiate che in molte non è permesso usare il costume, regolatevi quindi in
base alla compagnia con cui siete. Se non vi piace la carne o se non la mangiate farete un po’ fatica a
trovare qualcosa, vi toccherà consolarvi con la birra 😃