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sabato 28 gennaio 2017

Ljubiana e dintorni

Cari Gastronauti, ecco arrivato il momento di parlarvi della seconda parte del mio viaggio del ponte di Sant’Ambroeus! Lasciata la città della madonnina abbiamo esplorato Zagabria, di cui vi ho già parlato poco tempo fa. Quindi oggi vorrei raccontarvi di Lubiana.

Che dire della città, è un gioiellino! E’ un piccolo borgo davvero ben tenuto e molto ordinato, come sempre poi con il fascino delle luci di Natale ha regalato dei bellissimi scorci molto romantici.


La casa che avevamo in affitto era situata in pieno centro, nella zona pedonale, comodissima quindi per uscire la sera. Anche qui con i mercatini non si risparmiano devo dire, il centro città era tappezzato di bancarelle che vendevano decorazioni natalizie, cibarie e dolcetti vari.
Vi narro del primo pranzo che abbiamo fatto, facendo una sosta a Postumia, famosa per le sue grotte. Abbiamo scelto una trattoria “Storjia Pod Stopnicami”. Si è rivelata essere una trattoria di quelle vere (cioè quelle con la tovaglia a quadri bianchi e rossi) e devo dire che abbiamo azzeccato la scelta. Qui siamo partiti da una zuppa come antipasto, abbiamo avuto modo di scoprire che le zuppe sono molto apprezzate in queste zone, specialmente quella di funghi. Purtroppo questi non sono la mia passione, quindi ho optato per una zuppa con il brodo di manzo. Qualcosa di caldo fa sempre piacere con le temperature rigide!


Successivamente ho proseguito con un piatto molto saporito e gustoso, il fegato cotto nel vino rosso con le cipolle stufate. So che magari tanti di voi storceranno il naso, ma fidatevi, il fegato ha un sapore deciso e un po’ diverso dalla carne normale, vedrete vi stupirà! In questo ristorante l’ho trovato davvero delizioso, il sughetto era saporito e si accompagnava alla meraviglia con le fette di polenta grigliata.


Che dire, so far so good, o no? Il giorno dopo abbiamo visitato un luogo davvero interessante e storico, un ospedale partigiano sulle montagne situate a circa un’ora e mezza da Lubiana. La guida ci ha raccontato la storia. Non me la sento di mettere foto perché la storia e gli aneddoti sono talmente toccanti che non mi va di “immortalare” un luogo che trasuda ancora la sofferenza delle persone che l’hanno abitato in un articolo che intende parlare di tutt’altro.
Dopo la visita, affamati, abbiamo ascoltato il consiglio della guida e ci siamo fermati in una trattoria li vicino (“Kmetija Zelic”) in montagna. Mai consiglio fu più buono! Abbiamo degustato una stupenda zuppa (funghi per gli altri e una di cavolo per me) e infine un piatto tipico: il goulash di selvaggina. La peculiarità era però il contorno, degli gnocchi ripieni di patate, squisiti!!!


Rientrati a Lubiana ci siamo messi a girovagare per le vie del centro e per cena abbiamo optato per un locale che mi aveva caldamente consigliato un’amica (grazie Irene!!!). Qui abbiamo finalmente mangiato i Cevapcici, le salsiccette tipiche della zona. Il ristorante si chiama “Sarajevo 84”, un posto molto rustico con una bella atmosfera calda e familiare. Noi abbiamo preso il piatto Sarajevo da dividerci e qualche altra salsiccetta. Vengono servite con un pane caldo e un po’ unto (stile pane del kebab) che si può usare per accompagnare la carne. C’erano poi due salsine, una al formaggio e una ai peperoni. Infine una terrina con i fagioli con un po’ di pomodoro (squisiti!!!). Con fatica abbiamo finito tutto, le porzioni erano giganti!


Gastronauti’s tips & tricks: andate in Slovenia, bevete birra, e provate le zuppe! Il budget è davvero basso e con poco farete una vacanza tranquilla e rilassata. Ricordatevi che se volete girare in macchina in autostrada dovete acquistare la vignetta da mettere sul vetro che vale ai caselli come pedaggio, c’è anche quella settimanale che costa 15€. Argomento terme: ce ne sono tante e belle, sappiate che in molte non è permesso usare il costume, regolatevi quindi in base alla compagnia con cui siete. Se non vi piace la carne o se non la mangiate farete un po’ fatica a trovare qualcosa, vi toccherà consolarvi con la birra 😃




mercoledì 25 gennaio 2017

Penne con crema di noci, carciofi e speck

Ciao gastronauti, bentornati in cucina.

Oggi vi voglio presentare una pasta veloce da preparare ma dal gusto deciso e sfizioso, ma come sempre bando alla chiacchiere e passiamo a ciò che vi ha portato a fare click sul link, il cibo!!!

Difficoltà
*°°°°
Tempo
*°°°°

Porzioni:
4/5 Persone

Conservazione:
1 giorno in frigorifero



INGREDIENTI

  • Penne
  • 100g di speck
  • 100g di carciofini sottolio
  • 30g di gherigli di noci
  • 20g di parmigiano
  • prezzemolo 
  • olio, sale&pepe






Il primo passo che vi consiglio è quello di mettere su l'acqua della pasta.

Nel mentre tritiamo le noci e le tostiamo leggermente in padella.

Sgoccioliamo i carciofini e li uniamo alle noci, al parmigiano, il sale, olio e 2 cucchiai dell'acqua di cottura e frulliamo il tutto.

Tagliamo lo speck a listarelle e lo tostiamo in padella.

Una volta pronta la pasta la mantechiamo con la crema preparata e "coloriamo" con un cucchiaio di prezzemolo tritato.

Una spolverata di pepe e buon appetito!




Riso Verza e Luganega

Ciao esploratori del gusto e bentornati in cucina.
Oggi voglio proporvi una ricetta invernale, a base di una verdura che spesso ho sottovalutato ma che ho molto rivalutato negli ultimi anni, la verza.

⇓Dai un occhio⇓ 

Ma come sempre, non dilunghiamoci troppo e passiamo alla ricetta.




Difficoltà
***°°
Tempo
****°
Porzioni:
4/5 Persone





INGREDIENTI:


  • 320g di riso (Carnaroli o Vialone)
  • 10 foglie di verza
  • salsiccia
  • 2L brodo (vegetale o di carne)
  • Scalogno, sale&pepe
  • Salsa di soia
  • Burro, formaggio grattuggiato
  • Vino bianco














PREPARAZIONE:

Il primo passo è mettere a bollire il brodo.

Prepariamo la verza, puliamo e tagliamo a striscioline e a quadretti.

Puliamo e tritiamo lo scalogno.

In una pentola poniamo un filo d'olio e cuociamo brevemente lo scalogno a cui aggiungiamo la verza a quadretti, dopo 2 minuti aggiungiamo un mestolo di brodo e lasciamo cuocere brevemente.

Mettiamo una pentola sul fuoco nella quale scaldiamo l'olio in cui andiamo a tostare il riso e infine sfumiamo con un bicchiere di vino e un goccio di salsa di soia.

Aggiungiamo il brodo e portiamo a cottura, a metà aggiungeremo le verze.

Nel mentre mettiamo la salsiccia in padella (consiglio di bucarla con una forchetta, per favorire l'uscita del grasso) e la lasciamo cuocere per poi spezzettarla.

A cottura ultimata del riso mantechiamo con burro e formaggio e aggiungiamo la salsiccia a pezzetti e una spolverata di pepe.

Buon appettito.






martedì 24 gennaio 2017

Panino? No Tramezzino!


Where: Tramlab, Via Rogoredo 113, 20138, Milano

Who: Sara e colleghi

What: Tramezzini

Why: Bisognerà pur fare la pausa pranzo?!
Ciao ragazzi! Questa volta i Gastronauti vi raccontano di una di quelle volte in cui si è in ufficio, non si ha voglia di mettere il naso fuori visto il gelo che sta colpendo Milano e si decide dunque di fare i pigri e ordinare qualcosa d’asporto. Optiamo per provare un posto che offre i tramezzini veneziani.
Come potete leggere dalle indicazioni il posto è a Rogoredo ma consegna in tutta Milano. Come vi ho spiegato abbiamo ordinato d’asporto quindi non so dirvi come sia il locale! La consegna è stata precisa e i tramezzini sono arrivati impacchettati singolarmente con una comoda etichetta che li chiudeva, così da poterli distribuire facilmente ai corretti “proprietari”.


Veniamo ora al ripieno: io ho ordinato 3 tramezzini: “La Paz” con salmone, pomodori, rucola e salsa guacamole; molto buono, il salmone aveva un ottimo sapore e con il guacamole ci stava proprio bene! Poi ho preso “Eciò” con sfilacci di cavallo, zucchine grigliate, buccia di melanzana, crema di melanzana; questo si è classificato come quello che mi è piaciuto di più, le verdure erano abbondanti e gli sfilacci abbinati erano "la morte sua”; infine “Panarea” con mortadella, crescenza, granella di pistacchio, crema alle erbe; quest’ultimo mi ha soddisfatto un po’ meno, la mortadella ora della fine era un po’ “stucchevole”.
 
Gastronauti’s tips & tricks: ce ne sono per tutti i gusti, salmone, salumi vari, vegetariani! Sono carini a vedersi e gustosi. Per riempirvi ve ne bastano 2/3, per me 2 sarebbero stati pochi, con 3 ero molto piena, regolatevi voi! La cosa simpatica è che hanno anche 2 varianti dolci (Tiramisù e Ti Odio). Come vi dicevo consegnano in tutta Milano e sul sito, inserendo il CAP, vi vengono indicate le spese di spedizione per la vostra zona (noi essendo in zona piazza Firenze, abbiamo pagato 5€ di consegna, superando i 40€ si sarebbero azzerate). DA PROVARE? Il gastronauta dice “Sì, per una pausa pranzo leggera e gustosa, o per uno spuntino al volo!”

sabato 21 gennaio 2017

Trippa alla milanese - Busecca (video)

Cari esploratori del gusto, approfittando di queste giornate fredde ho deciso di proporvi una pietanza tipica della zona ovest milanese, la busecca o anche comunemente chiamata trippa alla milanese.
Un piatto della tradizione contadina, dal sapore intenso.
Molti sapendo l'ingrediente principale saranno restii all'assaggio, ma fidatevi ne varrà la pena.
cominciamo...




Difficoltà
**°°°
Tempo
*****
Porzioni:
4/5 Persone
Conservazione:
1 giorno in frigorifero



INGREDIENTI:

  • Trippa già lavata x 1 Kg
  • un misto per soffritto (carote, sedano, cipolla)
  • Aromi misti (aglio,ginepro, salvia, chiodi di garofano e alloro)
  • Pancetta (opzionale)
  • Burro 
  • Passata di pomodoro
  • Sale&pepe
  • Fagioli bianchi e borlotti x200g








PROCEDIMENTO:

Premessa, la trippa anche se lavata va lasciato una notte in ammollo in acqua, chiedete comunque sempre consiglio al macellaio di fiducia.

Tritiamo il misto per soffritto (io odio usare quello già pronto surgelato) e lo teniamo da parte.

Soffriggiamo il burro e la pancetta, quando la pancetta sarà dorata aggiungiamo il misto di verdure precedentemente preparato insieme alle foglie di salvia e alloro, alle bacche di ginepro (2, massimo 3) e ai chiodi di garofano (anche qui non esageriamo 2, massimo 3).

Quando il soffritto avrà preso colore, aggiungiamo la trippa tagliata a pezzi non troppo grandi e lasciamo asciugare, aggiungendo in seguito la passata di pomodoro e un bicchiere di acqua, lasciando cuocere a fuoco moderato, per almeno 1 ora, facendo attenzione che non si asciughi troppo.

Trascorsa l'ora, aggiungiamo i fagioli (precotti) e lasciamo addensare a piacere la nostra busecca.


lasciate riposare qualche minuto, e servite la trippa in ciotole o piatti fondi, accompagnati da crostini di pane.

Lasciatevi travolgere dai profumi intensi di questo piatto lombardo, e un piccolo consiglio, come tanti piatti della tradizione, la trippa è molto più buona scaldata il giorno dopo.


Video ricetta:


A trip to Zagabria

Ciao ragazzi, oggi i Gastronauti vogliono parlarvi più che di un singolo ristorante, di una città Europea. Nel ponte di Sant’Ambrogio sono stata con amici in Croazia e in Slovenia (di questa vi parlo la prossima volta J).
Quindi volevo raccontarvi un pochino quello che ho scoperto su Zagabria e sulla sua cucina.

Dunque da dove iniziare, la casa dove stavamo era in pieno centro e di sicuro posso dirvi che ai croati piacciono… i mercatini di Natale! J ce ne sono in ogni angolo della città, nella piazza centrale, nella città alta (parte più antica) e nel parco principale del centro. Il vero e proprio evento è chiamato “Adventu u Zagrebu”. Ci sono bancarelle e luci ovunque. Qui ho potuto degustare la specialità (alcolica) che sarebbe l’equivalente del nostro vin brulè, il “khuano vino”. E’ un vino servito caldo, che vista la temperatura abbastanza rigida fa piacere. Lo fanno in versione sia rossa che bianca, noi abbiamo sempre optato per il rosso. Viene aromatizzato con arancia, chiodi di garofano, cannella, e il sapore varia molto da posto a posto in base alla preparazione. Posso assicurarvi che va giù che è un piacere visto il freddo abbastanza pungente!

La prima sera eravamo abbastanza stanchi dal viaggio e dopo aver vagato un po’ senza meta, o meglio dopo che abbiamo trovato un po’ di ristoranti pieni, abbiamo optato per una cena “continentale”…HAMBURGER! Abbiamo trovato questo locale, Rocket Burger Cafè che ci ha ispirato molto. Gli hamburger erano davvero buoni in versione single o double, io ovviamente l’ho ordinato con il bacon, per chi mi conosce sa che per me è irrinunciabile! Il bacon accoppiato alle cipolle caramellate e alla carne al sangue al punto giusto è stato la morte sua (come direbbero i croati J) Sui contorni ci siamo divisi.. io ho optato per una sana coleslaw mentre i miei amici hanno presso una vera e propria ciccionata, le “messy fries”, fatico ancora a capire cosa ci fosse dentro, magari voi dalla foto sarete più bravi di me!
Il viaggio gastronomico è poi proseguito con specialità locali, il mezzogiorno seguente abbiamo infatti pranzato alle bancarelle natalizie con un bel panino con il wurstel, abbinato ad una birra artigianale, una bella goduria! 
La sera abbiamo scelto di provare un ristorante decantato per la preparazione di un piatto tipico croato “strukli”. Questi sono delle specie di cannelloni/ravioli che vengono serviti sia dolci che salati, sia al forno, che in brodo, che gratinati.. che dire chi più ne ha più ne metta! Il ristorante “La Struk” è rinomato per la preparazione di questo piatto, infatti il menù offre solo questa pietanza. Il cameriere molto gentile ci ha consigliato di non prendere la versione base (cioè solo con il formaggio di capra, tipo ricotta) ma di aggiungerci qualcosa. Io quindi ho preso la versione con pesto di zucchine e semi di zucca, molto buona e delicata! Ho poi assaggiato quella al tartufo (buona ma un po' stucchevole, il sapore del tartufo stanca un po') e quella con crema di peperoni (super saporita!). Infine, vuoi non assaggiare un dolcino? J Abbiamo preso da dividerci la versione dolce che ha sempre lo stesso formaggio, abbinata però con miele e noci, una delizia! La cosa ancora più bella? Il conto! 11€ a testa per più di uno “struklo” a testa e anche più di una birra a testa!

Gastronauti’s tips & tricks: anche se in teoria sono passati all’euro, in pratica no, accettano solo pagamenti in cune (moneta croata), è raro che accettino euro, e quando li accettano, comunque non danno resto. Quindi premunitevi! Zagabria è una città, quindi come tale risulta essere molto grande e caotica, avere la casa in centro è stato bello ma… armatevi di pazienza per il parcheggio (e armatevi anche di cune! Anche qui come al ristorante non abbiamo potuto usare €). A mio parere un giorno e mezzo o due sono più che sufficienti per vedere le principali attrattive.
In generale è un viaggio davvero low cost! Girovagate per la città, scaldatevi con il vino caldo, degustate le birre artigianali e non rimarrete delusi J



giovedì 19 gennaio 2017

In love with… Sardina



Where: La Sardina innamorata, via Verziere 3, 20122, Milano

Who: Sara e gli amici di sempre

What: Mediterranea, focus sardo

Why: Rimpatriata

Ciao ragazzi, per il primo articolo dei Gastronauti oggi vi porto nel cuore di Milano, precisamente dietro il Duomo, in via Verziere. Il locale è di recente apertura e ha un nome molto simpatico: La Sardina innamorata. Volevamo uscire a cena per rivederci con amici e la scelta è ricaduta su questo posto. Da fuori il locale ha delle ampie vetrate e quindi si vede subito l’interno, le pareti riportano immagini stilizzate di pesci, che richiamano il nome del locale e il mare. La zona è molto tranquilla la sera, quindi anche se si è lato strada non c’è la sensazione di essere “in vetrina”. Le luci sono molto soffuse (per alcuni dei miei amici troppo) e rendono l’ambiente intimo e rilassato.
 

Da buona Gastronauta oggi vi faccio viaggiare in Sardegna! Infatti il locale ha come specialità alcuni piatti sardi, sul tavolo ci è quindi stato portato il pane carasau e il cameriere è stato disponibile a spiegarci i piatti che non conoscevamo. Essendo in 8 siamo riusciti ad assaggiare gran parte delle portate presenti sul menù. Andando con ordine: l’antipasto che è andato per la maggiore è stato il tortino di polpo con patate e battuta di olive taggiasche, sono rimasta colpita dalla porzione, davvero abbondante! Il sapore era bello deciso e le olive si accompagnavano molto bene al polpo. Dopodiché i primi prescelti sono stati i “culurgiones” tipici ravioli sardi ripieni di pecorino. Il menù li presentava in due varianti: con la salsa di pomodoro e con la crema di fiore sardo, inutile dire che le abbiamo provate entrambe. La consistenza dei ravioli era giusta, duri al punto giusto, nel ripieno il gusto del pecorino era molto deciso e per questo motivo abbiamo preferito la variante al pomodoro, la salsa mitigava il ripieno “formaggioso”. Io invece ho assaggiato una pietanza che non avevo mai provato, la fregola con ragù di pesce, a prima vista sembra un cous cous più grosso, la consistenza assomiglia invece più a quella dell’orzo. Mi è piaciuto molto, il ragù di pesce era fatto bene e anche in questo caso la porzione era più che generosa.



Sui secondi ne abbiamo provati un paio, il baccalà mantecato con le patate, che, al contrario dei precedenti piatti aveva un sapore molto più delicato; e il tonno in crosta di pane carasau con una salsa guacamole. Quest’ultimo è il classico piatto meno originale ma che non delude mai, la salsina era inoltre un po’ piccante e differiva dal classico guacamole. Tutti questi piatti sono stati accompagnati da due bottiglie di Ribolla Gialla.
 

Arrivati ai dolci eravamo davvero pieni quindi ne abbiamo presi solo due, un tortino al cioccolato bianco e passion fruit e una bavarese al caffè. Imparerete a conoscermi bene, sui dolci sono una rompiscatole, posso solo dirvi che questi non li ho scelti io, perché per il mio gusto erano davvero troppo dolci J

 
Gastronauti’s tips & tricks: il locale è semplice, carino, e raccolto. Adatto per una cena rilassata in compagnia. Il menù è abbastanza ristretto, e come consiglio, suggerisco di optare per i piatti sardi per provare qualcosa di diverso, gli altri piatti di pesce sono facilmente reperibili in tanti altri posti. I prezzi sono nella media, sfruttando lo sconto di The Fork abbiamo pagato 28€ a testa, senza sconto forse sarebbe risultato un po’ caro, anche se, a mio parere, la quantità delle porzioni giustifica i prezzi; ricordiamoci inoltre che siamo praticamente dietro alla Madonnina, quindi si paga anche la posizione super centrale. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “Sì per una cena senza impegno, e per assaggiare i culurgiones.”
 

 


mercoledì 18 gennaio 2017

Pasta robiola, zucchine e carote (video)

La ricetta che vorrei proporvi oggi è una ricetta a cui sono molto affezionato e che spesso ripropongo nei miei pranzi, è una ricetta estremamente semplice che non richiede molto tempo, ma che lascia grandi soddisfazione al palato, in fondo il mio è un blog di cucina a 360° e intendo affrontare ricette semplici e complesse allo stesso modo, ponendole sullo stesso piano.

Ma non indugiamo oltre e passiamo alla ricetta.




INGREDIENTI:






  • Pennette o fusilli (80g x persona)
  • 2 carote medie
  • 2 zucchine piccole
  • Robiola o Philadephia 
  • Sale&pepe


PROCEDIMENTO:

il procedimento è estremamente semplice,  speliamo e tagliamo a rondelle fini le carote e a rondelle leggermente più spesse le zucchine.

Rosoliamo un po' di aglio con un filo di olio in padella e mettiamo a cuocere prima le carote (che se tagliate troppo spesso tendono a restare dure) e poi le zucchine.

 Nel frattempo mettiamo a bollire l'acqua e saliamo.

Quando le verdure son cotte (sempre assaggiare) regoliamo di sale e lasciamo raffreddare.

In una scodella amalgamiamo le verdure e il formaggio morbido, pepando all'occorrenza,

Quando anche la pasta sarà pronta, teniamo da parte un po' di acqua di cottura, che potremo usare per ammorbidire la crema di formaggio e una volta scolata uniamo il tutto.



Video ricetta:

Lasagne con broccoli e verza

Lasagne con broccoli e verza
Per il nuovo appuntamento cari gastronauti ho deciso di proporvi questa nuova ricetta, semplice e gustosa
L’idea di provare questa ricetta è nata dalla voglia di fare una pasta al forno diversa dal solito, ma che allo stesso tempo non deludesse le aspettative di palati esigenti (come i nostri J ).
Una ricetta tipicamente invernale al cui interno troviamo le verze, una verdura che dà il meglio di sé dopo le prime gelate.

Passiamo ora al motivo che vi ha portato qui, il cibo!

Difficoltà
***°°
Tempo
***°°
Porzioni:
4/5 Persone




INGREDIENTI:
  • ·         Pasta per lasagne
  • ·         600 g di verza
  • ·         2 Kg di broccoli
  • ·         50 g di pancetta affumicata
  • ·         2 scalogni
  • ·         100 g di ricotta
  • ·         Noce moscata
  • ·         Burro, sale & pepe
  •       Per la besciamella
  • ·         75 g di farina
  • ·         400 g di latte
  • ·         400 g di brodo
  • ·         250 g di fontina
  • ·         100 g di Emmental
  • ·         Burro, sale & pepe




PROCEDIMENTO
Il primo passaggio da affrontare è la preparazione delle verdure, quindi mondiamo i broccoli e li mettiamo a sbollentare in acqua salata. Tagliamo le verze a striscioline e poniamo anch’esse a sbollentare.
Occorreranno circa 20/25 minuti (almeno).


In una casseruola lasciamo fondere il burro, aggiungendo la pancetta a cubetti e lo scalogno a fettine, lasciando insaporire il tutto per alcuni minuti, poi vi uniamo la verza e i broccoli e completiamo la cottura.
Lasciamo raffreddare il composto.
Prepariamo ora la besciamella, in un tegame facciamo fondere il burro, aggiungiamo la farina e mescoliamo, quando sarà dorata diluiamo con il latte e il brodo, sempre mescolando cuociamo per 20 minuti, aggiungendo alla fine i formaggi tagliati a dadini.















Amalgamiamo ora la ricotta, il formaggio grattugiato, la noce moscata, sale e pepe al composto di verdure precedentemente preparato.
Infine imburriamo la pirofila, poniamo uno strato di pasta su cui distribuiremo uno strato di verdure e di besciamella, continuiamo a disporre gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti.
Mettiamo in forno per 20 minuti a 200°C.
Completata la cottura consiglio di lasciare riposare il preparato e di servirla tiepida, per assaporarne meglio il sapore.




martedì 17 gennaio 2017

Zuppa alle vongole - Claim Chowder

Beh da dove iniziare questo mio primo articolo? Mmmh…direi dalle presentazioni, mi chiamo Gabriele e sono uno dei gastronauti che si occupano di questo blog, e principalmente della parte riservata alle ricette.
La prima ricetta che intendo presentarvi è forse il primo piatto che io abbia cucinato, una ricetta scovata quasi per caso in una noiosa serata davanti alla TV a guardare chef Gordon Ramsey insultare i poveri cuochi che capitavano sotto le sue grinfie.
Più o meno a metà della puntata vedo questa ricetta che per i nostri standard italiani è pura follia… latticini molluschi e maiale tutto assieme? Impossibile stiano bene insieme, ma visto la nostra natura da esploratori del gusto mi son detto “ma si, proviamo!” una rapida corsa al supermercato per procurarmi gli ingredienti e via, il primo passo verso la mia attuale passione, ma bando alle ciance, passiamo al motivo che vi ha portato qui… il cibo!

Difficolta:
***°°

Tempo:
****°
Porzioni:
4/5 persone


Possibilità di conservazione:
massimo 1 giorno in frigorifero

INGREDIENTI:

  • 2-3 kg di vongole medie
  • 100 g di bacon a cubetti, in alternativa del buon guanciale
  • 1 cipolla grande, sbucciata a dadini, i ritagli tenuti da parte
  • 1 costa di sedano media, mondata, a dadini, i ritagli tenuti da parte
  • 1 spicchio di aglio grande, tritato
  • 3 cucchiai di farina (circa 25g)
  • 3 patate medie, bollite
  • 1 foglia di alloro
  • 1 cucchiaio di timo fresco
  • 200 ml di panna fresca
  • 2 cucchiai di prezzemolo fresco tritato
  • sale e pepe






 PROCEDIMENTO:
Il primo passo è la preparazione delle vongole, le quali vanno pulite e messe a spurgare in acqua fredda e sale, tenendole in questa condizione alcune ore, in alternativa è possibile utilizzare vongole surgelate che non richiedono questo passaggio.

Mettiamo sul fuoco una padella capiente (io per comodità uso una Wok) con un filo di olio aromatizzato all’aglio e ci aggiungiamo le vongole sfumando con un filo di vino bianco, attendiamo che la parte alcolica evapori e aggiungiamo 450 ml di acqua che lasceremo sul fuoco qualche minuto in modo che i nostri adorati molluschi si aprano.

A questo punto scoliamo le vongole mettendo però da parte l’acqua di cottura rimasta in padella (ci servirà in seguito!), le vongole vanno sgusciate ed eliminate se rimaste chiuse.

Mettiamo ora a bollire le patate.

Completata la preparazione delle vongole mettiamo nuovamente sul fuoco la padella con un filo di olio e ci soffriggiamo il guanciale (o il bacon che sia) unendovi l’alloro e il nostro preparato per il soffritto (aglio, carota, cipolla e sedano), lasciando il tutto a fuoco moderato per circa 8 minuti, mescolando di tanto in tanto.

Uniamo la farina e la lasciamo colorare qualche minuto (2/3 minuti al massimo), facendo attenzione che non si bruci nulla.

Uniamo lentamente quindi il liquido di cottura delle vongole tenuto da parte e aggiungiamo le patate spellate e schiacciate e il timo, lasciando cuocere per una decina di minuti.

Uniamo quindi le vongole sgusciate, la panna e il prezzemolo, saliamo e pepiamo a nostro gusto (un buon cuoco deve sempre assaggiare) e portiamo a leggera ebollizione la nostra zuppa in modo che si addensi un pochino, e taac il nostro gustoso piatto d’oltreoceano è pronto. (in caso la zuppa risulti troppo densa possiamo aggiungere un po’ di acqua calda e mescolare fino a densità desiderata).


Consiglio di servire in tavola con delle fette di pane scaldate, oppure una buona idea prevede l’uso di una pagnotta secca, che andremo a scavare e ad usare come piatto di portata proprio come fanno in America.




domenica 15 gennaio 2017

Chi siamo

Ci chiamiamo Sara (classe ‘89) e Gabriele (classe ‘90) e ci conosciamo da quando siamo piccoli perché siamo cugini.
Siamo cresciuti insieme passando da Monopoli, giochi all’aperto e giri con le nonne a fare la spesa. Le diatribe non erano mai poche: succo alla pera o alla pesca, Estathè al limone o alla pesca? Opposti in tutto, anche nella fede calcistica della città della madonnina, Sara è milanista, Gabriele interista. Però una passione ci ha unito: il cibo!

Chi è Sara?
Sono stata trascinata in questo progetto da Gabriele e mi è subito piaciuto! Mi sono detta, è vero non cucino per passione… ma mangio per amore! Ho quindi deciso di contribuire con consigli e opinioni sui ristoranti. La base sarà a Milano, location preferita per le mie serate gourmet e non solo, amplierò con luoghi e cucine che arrivano dai miei viaggi. Non voglio dare voti perché non mi piace, voglio solo raccontare la mia personale opinione, con chi ho cenato, come era l’atmosfera, un diario di viaggio, che concluderò con un semplice “DA PROVARE?” e la mia risposta.
Che dire di me? Amo lo shopping compulsivo, specialmente le scarpe, il mio motto è: “Dai a una donna le giuste scarpe e conquisterà il mondo!”. Amo definirmi PastaLover e CoffeeAddicted (rigorosamente amaro sia chiaro!), mi piace provare posti nuovi e piatti speciali, tra pesce e carne scelgo pesce, ma assaggio tutto… specialmente se cucinato da Gabriele! ;)



Chi è Gabriele?
La passione per la cucina in me nasce fin da piccolo, quando stressavo mia nonna per poterla aiutare ai fornelli e venivo puntualmente cacciato via, perché la cucina non è un gioco da bambini, ma una cosa seria!!!
Quindi ho covato in me questo interesse fino alla veneranda età di 23 anni quando ho poi deciso di mettermi seriamente (più o meno) ai fornelli, un modo come un altro per rilassarmi dopo una giornata in università.
Tra i primi consigli chiesti a mamma e papà e qualche piatto uscito male ho iniziato a farmi un nome come cuoco in famiglia, sfornando qualche squisitezza e cercando di affinare sempre di più la tecnica e la presentazione dei piatti, spingendomi anche oltre i confini del nostro paese alla ricerca di nuovi sapori e profumi.
Quando ci si approccia alla cucina bisogna ricordarsi che “ Non tutti possono diventare dei grandi artisti ma un grande artista può celarsi in chiunque.” Nessuno di noi è negato per la cucina, bisogna solo avere la voglia, la passione e il tempo da dedicarci, la cosa fondamentale inoltre è pensare per chi stai cucinando, perché quando cucini stai sempre pensando a qualcuno, altrimenti stai solo preparando da mangiare.