Where: La Sardina innamorata, via Verziere 3, 20122, Milano
Who: Sara e gli amici di sempre
What: Mediterranea, focus sardo
Why: Rimpatriata
Ciao ragazzi, per
il primo articolo dei Gastronauti oggi vi porto nel cuore di Milano, precisamente
dietro il Duomo, in via Verziere. Il locale è di recente apertura e ha un nome
molto simpatico: La Sardina innamorata. Volevamo uscire a cena per rivederci con
amici e la scelta è ricaduta su questo posto. Da fuori il locale ha delle ampie
vetrate e quindi si vede subito l’interno, le pareti riportano immagini stilizzate
di pesci, che richiamano il nome del locale e il mare. La zona è molto
tranquilla la sera, quindi anche se si è lato strada non c’è la sensazione di
essere “in vetrina”. Le luci sono molto soffuse (per alcuni dei miei amici
troppo) e rendono l’ambiente intimo e rilassato.
Da buona
Gastronauta oggi vi faccio viaggiare in Sardegna! Infatti il locale ha come
specialità alcuni piatti sardi, sul tavolo ci è quindi stato portato il pane
carasau e il cameriere è stato disponibile a spiegarci i piatti che non
conoscevamo. Essendo in 8 siamo riusciti ad assaggiare gran parte delle portate
presenti sul menù. Andando con ordine: l’antipasto che è andato per la maggiore
è stato il tortino di polpo con patate e battuta di olive taggiasche, sono
rimasta colpita dalla porzione, davvero abbondante! Il sapore era bello deciso
e le olive si accompagnavano molto bene al polpo. Dopodiché i primi prescelti
sono stati i “culurgiones” tipici ravioli sardi ripieni di pecorino. Il menù li
presentava in due varianti: con la salsa di pomodoro e con la crema di fiore
sardo, inutile dire che le abbiamo provate entrambe. La consistenza dei ravioli
era giusta, duri al punto giusto, nel ripieno il gusto del pecorino era molto
deciso e per questo motivo abbiamo preferito la variante al pomodoro, la salsa mitigava
il ripieno “formaggioso”. Io invece ho assaggiato una pietanza che non avevo
mai provato, la fregola con ragù di pesce, a prima vista sembra un cous cous
più grosso, la consistenza assomiglia invece più a quella dell’orzo. Mi è
piaciuto molto, il ragù di pesce era fatto bene e anche in questo caso la
porzione era più che generosa.
Sui secondi ne
abbiamo provati un paio, il baccalà mantecato con le patate, che, al contrario
dei precedenti piatti aveva un sapore molto più delicato; e il tonno in crosta
di pane carasau con una salsa guacamole. Quest’ultimo è il classico piatto meno
originale ma che non delude mai, la salsina era inoltre un po’ piccante e
differiva dal classico guacamole. Tutti questi piatti sono stati accompagnati
da due bottiglie di Ribolla Gialla.
Arrivati ai dolci
eravamo davvero pieni quindi ne abbiamo presi solo due, un tortino al
cioccolato bianco e passion fruit e una bavarese al caffè. Imparerete a
conoscermi bene, sui dolci sono una rompiscatole, posso solo dirvi che questi non
li ho scelti io, perché per il mio gusto erano davvero troppo dolci J
Gastronauti’s tips & tricks: il locale è semplice, carino, e raccolto.
Adatto per una cena rilassata in compagnia. Il menù è abbastanza ristretto, e
come consiglio, suggerisco di optare per i piatti sardi per provare qualcosa di
diverso, gli altri piatti di pesce sono facilmente reperibili in tanti altri
posti. I prezzi sono nella media, sfruttando lo sconto di The Fork abbiamo
pagato 28€ a testa, senza sconto forse sarebbe risultato un po’ caro, anche se,
a mio parere, la quantità delle porzioni giustifica i prezzi; ricordiamoci
inoltre che siamo praticamente dietro alla Madonnina, quindi si paga anche la
posizione super centrale. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “Sì per una cena
senza impegno, e per assaggiare i culurgiones.”