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mercoledì 31 maggio 2017

Minimal con stile

Where: Manì Bistrot, via Molino Delle Armi 31, 20123, Milano
Who: Sara, Gloria (Pasticcino di soprannome, blogger di professione), Chiara (una romana a Milano)
What: Cucina mediterranea
Why: Cena tra amiche

Ciao ragazzi, stavolta vi parlo di una cena un po’ chic, proprio alla milanese gourmet style, che ogni tanto lo confesso, mi piace proprio!

Vi racconto di Manì Bistrot, è un locale abbastanza nuovo, situato vicino al mio vecchio ufficio vicinissimo a Piazza Vetra. All’entrata non è un granché perché ha le vetrine che danno proprio sul marciapiede quindi potrebbe essere che vi sentiate un po’ in vetrina. Invece l’arredamento a me è piaciuto, molto minimal. Ci hanno portato subito un entrée compresa nel coperto. Erano delle piccole tartine/crostini rispettivamente con crema di patate dolci, pasta di pomodoro e caprino. 
 
Il menù è ben strutturato e già dalla prima lettura si capisce che i piatti sono particolari e, in alcuni casi, con accostamenti azzardati. Io ho optato (ovviamente) per il pesce! Quindi mi sono data a un crudo di ricciola: o meglio, “Crudo di ricciola, lavanda e sesamo”. Che dire piatto molto ben presentato, e anche buono, a mio parere era un po’ eccessivo il sapore della lavanda, ora della fine copriva molto il sapore della ricciola ma nel complesso sono stata soddisfatta della mia scelta.
 
Ho poi proseguito con il mio immancabile primo piatto. Erano dei bigoli in crema di vongole, polvere di carciofo e anice stellato. Un solo commento: fenomenali! Mi sono davvero piaciuti molto, la cottura della pasta era perfetta e si sentiva molto il sapore delle vongole. Anche la porzione era giusta!

Abbiamo concluso ovviamente anche con un dolcino, io ho optato per la cheesecake di ricotta con menta e limone, un dolce consigliato per la stagione estiva, la copertura risultava molto asprina e fresca. Ci hanno inoltre offerto 3 piccoli assaggini: macarons con ripieno di Mou, meringhe alla liquirizia e un dolcetto calabrese “Giurgulena” a base di sesamo.
 
Gastronauti’s tips & tricks: Il prezzo è allineato alla qualità del cibo e alla zona centrale di Milano, ma risulta essere un pochino alto (circa 45€ a testa per quello che vi ho descritto). Noi ci siamo andate sfruttando lo sconto di TheFork e siamo quindi scese a 35€ a testa. Ve lo consiglio per una cena intima o tra amici (pochi, il posto è piccolo!). DA PROVARE? Il Gastronauta dice “per una cena di qualità, consigliato!”

sabato 27 maggio 2017

Spaghetti al sugo di polpo

Gli spaghetti al sugo di polpo sono un primo di pesce facile da preparare, un classico della cucina italiana. I tre ingredienti principali della ricetta sono: gli spaghetti, polpo fresco e pomodori rossi.
Il prezzemolo fresco tritato, infine, va a completare il gusto appagante di questo piatto di mare perfetto per una cena estiva con amici. Una ricetta da provare! 

Difficoltà:
**°°°
Tempo:
***°°


INGREDIENTI:
  • Polpo 1kg
  • pomodorini freschi ( o in alternativa salsa di pomodoro)
  • Spaghetti
  • Aglio, olio e sale



PROCEDIMENTO:

Pulite il polpo, lavatelo e tagliatelo a tocchetti e, senza sgocciolarlo molto, mettetelo in una padella.

Ponetelo sul fuoco senza alcun condimento e quando l’acqua si è consumata aggiungete quattro cucchiai d’olio e l’aglio, da togliere non appena dorato. Unite i pomodori a pezzetti, sale e pepe.

Cuocete per 20 minuti. Lessate gli spaghetti, conditeli con il sugo e cospargeteli con il prezzemolo tritato finissimo.

Servite gli spaghetti al sugo di polpo in un piatto da portata.

Buon appetito!



martedì 23 maggio 2017

Al di là del Sushi

Where: Tokyo Table, via Vigevano, 10, 20144, Milano
Who: Sara e Antonio
What: Otsunami, le tapas giapponesi
Why: Cenetta in settimana

Ciao Gastronauti, oggi vi raccontiamo di un locale che si propone di offrire la cucina giapponese. Sappiamo che starete subito pensando al sushi, e in realtà vi sbagliate! Qui, infatti, vengono proposte le tapas giapponesi, gli otsunami.

Il locale è in via Vigevano, una delle vie più “orientali” di Milano, almeno parlando a livello “foodie”. Il ristorante è molto minimal al suo interno, tavoli in legno con una tovaglietta e le bacchette simpaticamente appoggiate su un’arachide.

 
Appena ho visto la possibilità di questa degustazione con Delizialy mi sono detta, proviamo! La cena è stata un percorso con diversi piattini, appunto gli otsunami. Di seguito tutte le foto di quelli che possono essere considerati antipasti.


Yamaimo croquette: croquette di patate yamaimo con salsa di uova di pesce. Abbiamo scoperto che la particolarità di questa varietà di patate è che sembrano crude quando le si assaggia, questo creava un contrasto piacevole con la panatura.

Chikuwa isobe age: tempura di polpa di pesce al profumo di aonori. La salsina accanto era deliziosa!


Buta miso yaki: maiale alla griglia marinato con miso, la marinatura era davvero buona e particolare, a nostro gusto però era troppo grasso il pezzo di maiale scelto.



Gindara yuan yaki: black cod marinato nella salsa di soia e succo di lime. Finalmente abbiamo assaggiato il tanto decantato black cod… che dire, abbiamo capito perché lo decantano, morbidissimo, si scioglie in bocca!



Salmon kushi yaki: spiedini di salmone con daikon gratuggiato e ponzu. Anche in questo caso buono il condimento, ma il salmone era veramente troppo grasso a nostro gusto.


Uzaku: insalata di anguilla calda e cetriolo freddo. Una bella sorpresa!
 
A questo punto è arrivato il momento di un assaggio di sushi, in fondo il Giappone è anche questo! In particolare ci è stato portato un Sawayaka: roll di branzino, lattuga, maionese, granchio, basilico giapponese, succo di limone.
 
Infine l’ultima portata salata è stata un mentai udon: udon saltati con crema di uova di pesce e uovo marinato. Se devo essere sincera, forse è stata la portata che ho preferito, saporita e un po’ più consistente degli altri otsunami.
 
Abbiamo accompagnato la cena con una buona bottiglia di Pecorino BIO e abbiamo concluso in dolcezza con un choko matcha, un tortino al cioccolato con cuore fondente e crema al the verde. Finalmente ho provato il tanto decantato matcha, mi è piaciuto, soprattutto in abbinamento al tortino.
 
Gastronauti’s tips & tricks: l’elemento negativo della serata è stato sicuramente la lunga attesa. Il locale era molto affollato, però la maggior parte delle persone aveva scelto il menù degustazione e quindi non ci siamo spiegati i lunghi tempi di attesa tra una portata e l’altra. Diciamo che si può concedere il beneficio del dubbio e considerarla “una serata sfortunata”. I prezzi non sono proprio modici, la nostra degustazione più vino è costata circa 40€ a testa. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “visti i prezzi e il concetto di otsunami (tapas), ve lo consiglio più come aperitivo, che come una vera e propria cena. Di sicuro è un’occasione per assaggiare dei gusti un po’ diversi dall’ormai sdoganato sushi”.

giovedì 18 maggio 2017

In pizza we trust!

Where: Briscola Pizza Society, Via Piero della Francesca 31, 20154 Milano
Who: Sara & Anto, Pessy & Serena, Teo & Martina
What: Pizza!
Why: la pizza non necessita di spiegazioni 😊

Ciao Gastronauti, oggi vi portiamo in una pizzeria, una di quelle che stanno spopolando a Milano, Briscola Pizza Society. Noi abbiamo scelto per comodità quella in Piero Della Francesca, in alternativa c’è una sede anche in Porta Romana. L’ambiente è molto semplice e senza fronzoli, infatti anche l’ordine deve essere effettuato in autonomia al banco.



La particolarità e la carta vincente del locale, almeno a mio parere, sono i Pizzini. Potrete infatti scegliere di ordinare una normale pizza, per la quale avete a disposizione una serie di ingredienti che comporrete a vostro piacimento. Oppure potete scegliere una coppia di pizze più piccole, appunto i Pizzini, così da poter provare due gusti. Noi ovviamente ci siamo lanciati sui pizzini! Di seguito alcune delle nostre scelte.
Carrettiera (Provola, Salsiccia e friarelli) e Nduja (pomodoro, fior di latte, nduja e pomodori secchi)

Tonno e cipolla e Genovese (fior di latte, pesto, pomodorini, scaglie di pecorino)

Tropea (Cipolle di tropea, fiordilatte e filetti di tonno) e una margherita al crudo

I miei amici golosi si sono anche lanciati nell’assaggio di un pizzino dolce, una cheesecake ai frutti di bosco. Composta dall'impasto della pizza non salato, formaggio spalmabile e marmellata... un ciciconata insomma!
Gastronauti’s tips & tricks: che dire ragazzi, la pizza è buona e l'impasto molto leggero e digeribile. Il nome del locale “Pizza society” indica la possibilità di condividere e provare pizze diverse in compagnia. Prendendo la coppia di pizzini pagherete 10€ con bere ed eventuali caffè a parte. Noi ci siamo stati in uno dei vari ponti appena passati dove Milano era mezza deserta, ma abbiamo prenotato normalmente, quindi penso che non abbiano particolari "turni" per l'orario. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “decisamente sì, In pizza we trust, e voi?” 😊
 


martedì 16 maggio 2017

amatriciana con stracciatella

Una rivisitazione fresca e gustosa di una delle paste simbolo del centro Italia.

Difficoltà:
*°°°°
Tempo:
**°°°


INGREDIENTI:
  • Spaghetti (80 g a testa)
  • Guanciale, 70 g
  • Passata di pomodoro
  • Stracciatella, 150 g


Procedimento:

Tagliamo a cubetti il guanciale.
Mettiamo un filo d'olio in una padella calda e lasciamo cuocere in modo che si d'ori e rilasci parte del grasso.

Aggiungiamo la passata di pomodoro e lasciamo cuocere per 15/20 minuti mentre l'acqua della pasta bolle e gli spaghetti cuociono.

Quando sugo e pasta saranno pronti, li saltiamo insieme brevemente e usando forchetta e coltello formiamo dei nidi che porremmo nei piatti.
Poco prima di portare in tavolo aggiungiamo una forchettata di stracciatella sopra, e come sempre, buon appetito!


lunedì 8 maggio 2017

L’isola dei sapori

Where: L’Isola 56 Tasting House, Via Washington 56, 20146 Milano
Who: Sara e mamma di Sara
What: mediterranea
Why: una cena fa sempre piacere

Ciao Gastronauti, oggi parliamo di un locale che si è rivelato essere una vera sorpresa! Siamo in zona Wagner/Buonarroti e il locale è abbastanza “giovane”, è nato infatti a settembre. Il locale era precedentemente un outlet di vestiti con annesso bar, ora hanno ristrutturato tutto e il precedente bar è diventato un ristorante di tutto rispetto, moderno e molto ben arredato.


Come entrée ci sono state offerte due fette di pane fatto in casa da accompagnare con un olio di Ragusa, l’olio era fenomenale! Di tutto rispetto anche il cestino con il pane e i grissini.


 

Arrivato il menù abbiamo notato che oltre ai normali antipasti, primi e secondi, offrono quelli che definiscono “assaggi”, che non sono altro che alcuni dei piatti presenti sul menù in mezza porzione, così da poter assaggiare più portate. Noi abbiamo scelto di prendere due piatti “normali” a testa. Di seguito le nostre scelte della prima portata, come potete vedere entrambe bellissime da vedere e soprattutto buone da mangiare 😊
Io ho scelto UOVO 61, cioè uovo cotto a bassa temperatura, crema di patate e barbabietola, tartufo nero con scaglie di parmigiano.
 
Mamma ha ordinato il “Rosso di Mazara”: gamberi rossi, yogurt all’erba cipollina, “bottarga d’uovo” e avocado.

Questa volta ho fatto un “sacrificio” e ho lasciato a mia mamma le scelte di pesce e io, stranamente, ho ordinato carne, devo dire che il sacrificio è stato ripagato! Ecco di seguito la nostra continuazione:
 
Io ho ordinato l’anatra “che fuma”, petto d’anatra cotto a bassa temperatura e affumicato, ripieno di mandorle e prugna con cavolo cappuccio in cruditè. C’è stato inoltre un elemento molto scenografico, l’anatra è arrivata sotto la campana per le affumicature, la campana viene sollevata dal cameriere davanti a voi e si sprigiona un profumo di affumicato davvero piacevole!


Mamma ha optato per un primo piatto, il “gambero e la chitarra”, spaghetti alla chitarra con scorza di limone, bisque di crostacei, stracciatella e tartare di gamberi rossi. Gusto davvero particolare e, a mio parere, azzeccato.

Abbiamo poi concluso in dolcezza con un tiramisù dello chef, crema al sifone e pistacchio salato e un cremoso di cioccolato con crumble di mandorle e coulisse di lamponi. Nei dolci ha decisamente vinto il cremoso, a nostro gusto ovviamente! La sapete la solfa ormai, per me cioccolato più lamponi vincono su tutto. 😊
La nostra cena è stata accompagnata da un calice di Dolcetto per me e da uno di Timorasso per madrina.

Gastronauti’s tips & tricks: come vi accennavo il locale è abbastanza recente e quindi non è ancora molto popolare nello scenario milanese, si è rivelato essere una sorpresa positiva per noi! Le porzioni sono molto curate e non abbondanti, ma, avendo la possibilità degli assaggi da mezza porzione, potrete provare più portate. Per noi il conto, con quanto vi ho descritto, sarebbe stato di 45€ a testa, ma abbiamo sfruttato un piccolo sconto di The Fork. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “quando avete voglia di una cena un po’ gourmet, decisamente consigliato!”

 

giovedì 4 maggio 2017

Riso con barbabietole rosse e robiola

Cari Gastronauti, oggi vi racconto di una ricetta che ho apprezzato particolarmente, pur non essendo un fan delle barbabietole, trovata per caso sfogliando un sito di ricette.
La verdura di oggi è una delle protagoniste delle verdure di stagione, la barbabietola (12-verdure-di-stagione)
Oltre ad essere molto buona e cremosa è una ricetta perfetta per fare uno scherzetto a qualcuno, le barbabietole tagliate rilasciano un succo rosso simile al sangue... 😊


Difficoltà:
***°°
Tempo:
***°°


INGREDIENTI:

  • Riso (160g)
  • Barbabietole rosse precotte (2)
  • Brodo vegetale
  • Scalogno
  • Robiola (50g)
  • Bicchiere di vino 1/2
  • Aromi per arrosto


PROCEDIMENTO:

Sciacquate e asciugate bene le barbabietole, quindi tagliatene mezza a cubetti e mettetela in una teglia coperta da carta forno.
Versate pochissimo olio, aggiustate di sale e di pepe e aggiungete delle erbe per arrosti tritate.
Cuocete in forno statico a 200° per circa 15-20 minuti, finché non saranno asciutte e croccanti.

In una casseruola, fate soffriggere lo scalogno con un filo d'olio.

Appena inizierà a dorarsi, versate il riso e fatelo tostare per qualche minuto. Versate il vino bianco e fatelo sfumare a fiamma alta, quindi abbassate e cuocete il risotto aggiungendo acqua o brodo poco alla volta.
Unite la restante barbabietola e mezza, tritata o frullata (compreso il suo succo), quindi mescolate bene e continuate a cuocere finché il riso non sarà cotto, ma comunque un po' al dente.

Impiattate con un primo mestolo abbondante di risotto, quindi formate delle piccole quenelle di robiola (utilizzando due cucchiaini) e disponetele in cima al piatto.
Aggiungete anche qualche cubetto di barbabietola al forno. Ed ecco a voi il risultato! 😉


martedì 2 maggio 2017

La focaccia si veste gourmet

Where: Maddài Premium, via Melzo, 28, 20129, Milano
Who: Sara e Antonio
What: Focaccia in degustazione
Why: Cenetta in settimana

Ciao Gastronauti, stasera vi raccontiamo di una serata in cui abbiamo provato due cose nuove: la prima un’ottima degustazione di focaccia gourmet, e la seconda è stata la prenotazione con il sito Delizialy.
Parliamo prima della focaccia! Il locale si chiama Maddài Premium è in zona Porta Venezia e il tema della cena è stato appunto “Maddài che focaccia”. Questo locale propone una focaccia, buona, con un impasto ben lievitato e la offre in versione gourmet.
Il menù era quindi una degustazione di diverse focacce tutte composte da ingredienti freschi, curati e di prima qualità. Ma andiamo con ordine! La prima portata è stata a base di pesce. Partendo dalla sinistra della foto: capasanta e melone; salmone affumicato, lime, nocciole e perle di aceto; crudo di seppia con pomodorino e sedano. Tutte e tre ottime, io ho preferito il salmone mentre Antonio la capasanta.
La seconda portata aveva come protagonista la carne. Sempre da sinistra: foie gras con cipolle stufate; agnello con carciofi; tartare di manzo con scaglie di grana. In questo caso più difficile decretare un “vincitore”, il foie gras e l’agnello erano molto decisi, la tartare più classica e delicata.

 
Nell’ultima portata salata è tornato un po’ di pesce con scampo crudo e gambero cotto con puntarelle (a destra della foto). A sinistra trovate invece una burrata pugliese con tartufo e il porcino con timo limonato. In questo caso scampo crudo e burrata vincono facile! 😊

 
Infine la cena si è conclusa con una rivisitazione del tiramisù in chiave dolce, che però ci ha convinto poco, e due classici caffè. Noi abbiamo accompagnato la cena con due calici di Traminer.


Gastronauti’s tips & tricks: Delizialy offre la possibilità di scoprire nuovi ristoranti e provare menù decisi dagli chef che vengono offerti alla community in "anteprima" con un piccolo sconto. Il locale mi ha fatto un‘ottima impressione, il personale è stato gentile e la chef è uscita più volte per  spiegare le portate una per una. La degustazione, da menù, costa 27€ a testa. Abbiamo indagato per voi  😊  Maddài offre anche la possibilità di fare l’aperitivo con focacce “dedicate”. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “se volete fare un aperitivo un po’ diverso con prodotti di qualità, ve lo consigliamo decisamente!”