Etichette

mercoledì 29 novembre 2017

La cucina Trentina a Milano

Where: La taverna della Trisa, Via Francesco Ferrucci, 1, 20145, Milano
Who: Sara e mamma di Sara
What: cucina trentina

Ciao Gastronauti, oggi vogliamo raccontarvi di una cucina tipica regionale italiana. Se vi ricordate, vi abbiamo parlato della cucina romana di Volemose Bene, di quella del Nord-Est di MOT, e oggi è il turno di quella trentina di La Taverna della Trisa.

Il ristorante da fuori fa fatica a essere notato, ma appena entrati, troverete un’atmosfera molto elegante, curata e accogliente, così come anche il servizio ricorda i ristoranti di altri tempi, la gentilezza prima di tutto. 


Vi anticipo che, se come noi non siete esperti di cucina trentina, il menù vi richiederà un’occhiata approfondita. Dopo aver chiesto qualche informazione al cameriere abbiamo scelto di ordinare un antipasto e un primo a testa. Di secondo erano presenti molte scelte di carne, cervo, oca e anche alcune scelte di pescato (di lago o fiume). Eccovi le nostre scelte:


Io ho scelto di iniziare con “Stofìss en te la zangola” cioè stoccafisso mantecato alle noci, con verze glassate su sfoglia calda di polenta di mais. Piatto molto saporito dove il freddo del baccalà si sposava bene con la polenta calda e le verze accompagnavano il tutto egregiamente.


Mia mamma ha invece scelto “Piatt de’na festa a ceco Bepe”, cioè foie gras d’anatra al ginepro nano, testa di porcino grigliata con radicchio della valsugana e speck croccante. Ho assaggiato anche questo piatto, molto buono!

Abbiamo poi proseguito con dei primi piatti che ci siamo divise:


“Ciaroncie de poina a l’anerla” ravioli di ricotta di capra al sugo d’anatra con i suoi fegatini e cavolo cappuccio stufato al profumo di pino mugo. I ravioli erano deliziosi, a partire dalla pasta e dal ripieno fino al condimento. Il burro si sentiva, ma d’altronde nella cucina montanara non s può farne a meno!


La nostra seconda scelta sono stati i canederli di pane e zucca, conditi con speck sfilacciato e formaggio casolet fuso con semi di papavero. Piatto più saporito e dal sapore più intenso. Molto buono lo speck e abbiamo inoltre apprezzato questa variante di canederli con la zucca.

Ci siamo lasciate lo spazio per il dolce e abbiamo scelto un semifreddo al caffè d’orzo con crema di nocciole e una bavarese di castagne con salsa al moscato.



Abbiamo accompagnato la cena con mezzo litro di vino rosso della casa e abbiamo concluso con due caffè.

Gastronauti’s tips & tricks: questo è un Ristorante con la R maiuscola, ci sono le tovaglie e non le tovagliette, il cameriere vi prenderà le giacche all’ingresso, non è quindi un posto alla buona dove andare tutti i giorni. Va da sé che anche il prezzo non è da tutti i giorni, il conto sarebbe stato di circa 45/50€ a testa ma qui è possibile usare lo sconto fedeltà di the Fork dato dagli YUMS. E’ una cucina che a me piace molto, la consiglio più per la stagione autunnale e invernale dato che i piatti sono belli conditi e con ingredienti ricchi di sapore. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “Non sarà come essere davvero in Trentino, ma se volete provare un’autentica cucina trentina a Milano sapete dove andare!”