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giovedì 22 febbraio 2018

L’atmosfera retrò di Mosto Selvatico

Where: Mosto Selvatico, Via Cesare da Sesto, 13, 20123 Milano
What: cucina mediterranea

Ciao Gastronauti, oggi siamo in un locale che ricorda le atmosfere dei salotti chic di altri tempi, quei ristoranti nascosti che non si fanno grande pubblicità, ma che vengono scoperti un po’ per caso.
Siamo in zona Sant’Ambrogio, più precisamente da Mosto Selvatico.


Il locale ha un’ambientazione molto carina e curata, ci siamo state una sera in settimana e quindi era anche tranquillo.
Il menù offre piatti principalmente di pesce con qualche variazione sulla carne.
Noi abbiamo cominciato con due antipasti, io sono andata sul crudo, in particolare su una tartare di tonno e ricciola con scampetti e frutto della passione e Chiara invece ha ordinato dei moscardini siciliani con purè di ceci e polvere di bottarga. Siamo rimaste piacevolmente sorprese sia dalla quantità, soprattutto del crudo, sia dal sapore ottimo.



Abbiamo poi scelto entrambe un primo piatto, io i tagliolini ai gamberi rossi e polpa di riccio, buoni anche se devo dire che il riccio non si sentiva molto, mentre Chiara ha scelto spaghetti alla chitarra con vongole e taralluccio, saporiti e ben fatti. Anche in questo caso le porzioni sono state generose.



Abbiamo concluso in bellezza con un dolce, io un classico tiramisù (mi ha davvero conquistata!) e Chiara un semifreddo.



Gastronauti’s tips & tricks: come vi dicevo l’elemento più carino del locale è di sicuro l’ambientazione e il senso di intimità che vi farà provare. Premessa, non è a buon mercato, per quello che vi ho descritto sfruttando uno sconticino The Fork abbiamo speso circa 40€ a testa comprensivo di un caffè e un calice di vino. Lo consiglio per cene intime e rilassate, quindi non per gruppi numerosi, potrete mangiare dei buoni piatti chiacchierando in tranquillità. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “se volete farvi una mangiata di pesce coccolandovi un po’ può essere una buona alternativa!”

lunedì 19 febbraio 2018

The Fork e l’appuntamento con il festival

Ciao Gastronauti, oggi c’è un articolo un po’ diverso dal solito. E’ partito il 15 febbraio e durerà fino al 31 marzo, il The Fork Festival. Ma andiamo con ordine, conoscete The Fork? E’ un sito che raccoglie una serie di ristoranti iscritti, su varie città, che offre il servizio di prenotazione. Avete presente quando provate a chiamare mille volte, non risponde nessuno, trovate occupato? Ecco io ho iniziato ad usare The Fork proprio perché mi fa saltare questa parte!

Il quid in più? Alcuni ristoranti offrono delle promozioni, quindi prenotando con The Fork sfrutterete uno sconto che può andare dal 20% fino al 50% sul conto finale. Durante il The Fork Festival più ristoranti del solito offrono sconti del 50% e quindi può essere l’occasione per togliervi qualche sfizio e andare fuori a cena una volta in più! Eccovi i miei consigli sui ristoranti che proverò a sfruttare durante questo periodo!


BOATTA: situato in Zona Isola, già dalla sua apertura aveva riscosso successo. Era già nella mia wish list da un po’ e quindi approfitterò dell’occasione! Ricette siciliane e non che rispecchiano la tradizione e cercano l’innovazione. Del loro sito mi piace la frase che presenta il menù “Ricette antiche elaborate con Modernità e innovazione”.


SETTE CUCINA URBANA: situato al confine di Brera anche lui era nella mia lista da un po’ quindi per me altra occasione ghiotta! Lo chef Massimo Moroni propone piatti tradizionali meneghini e delle interessanti ricette a base di pesce.


AL BACIO: cucina sana e healthy con un format particolare. Ho sentito dire che il concept sia molto carino! Questo ristorante è più adatto per pranzo secondo me. Qui siamo vicini a Cadorna. Il sito recita “Da qui parte anche l’evoluzione dell’esperienza social: col supporto dell’innovazione tecnologica vogliamo stimolare veri rapporti interpersonali, vere emozioni e veri sorrisi!”.


VOLVER: qui siamo vicini a via Cenisio, all’inizio della “zona Sempione”. Volver è “Passion for Grill”. L’ingrediente principe qui è la carne, dalla cotoletta, alla t-bone, alle tartare, agli hamburger, insomma, tutto per i carnivori!


AI BALESTRARI: cucina tipica romana con il vantaggio di essere in una delle zone evergreen milanesi, i Navigli. Ho in lista Felice a Testaccio, devo ritornare da Giulio Pane e Ojo e vi avevo già raccontato di Volemose Bene Quindi perché non aggiungere alla lista anche questo?


PIZZA: se parliamo di pizza invece, due proposte interessanti sono “Pizza gourmet Giuseppe Vesi” in zona Isola e “La pizza biscottata Gourmet” in Porta Venezia. Su entrambi ho sentito pareri discordanti quindi può essere la buona occasione per testarli!


Last but not Least, rimanendo sempre in Isola, CANTINE MILANO. Il sito dice “L'unico ristorante di Milano dove scegli prima il vino”, qui viene proposta una cucina mediterranea, con un focus sulla Puglia e come recita il motto, con una grande attenzione al vino.

Tra gli altri partecipanti al Festival vi segnalo anche la Sardina Innamorata di cui vi avevamo già raccontato.

Gastronauti’s tips & tricks: Ragazzi se non siete ancora iscritti a The Fork potrete sfruttare questo codice invito 7AC683B6 per la vostra prima prenotazione. Guadagnerete 1000 punti Yums che equivalgono a 20€ di sconto nei ristoranti che accettano punti yums. E voi cosa proverete? Se avete suggerimenti fateci sapere! J buon The Fork Festival!


-Tutte le foto di questo articolo sono prese dal sito di The Fork-

domenica 11 febbraio 2018

Cena Romana DOC

Where: Lo scopettaro, Lungotevere Testaccio, 7, 00153 Roma
What: cucina romana

Ciao Gastronauti, oggi vi portiamo in gita a Roma. La capitale italiana è sempre affascinante e prima o poi è meta obbligata un po’ per tutti, quindi eccovi il racconto di una nostra cena a Testaccio.
Siamo arrivati in questa trattoria dall’atmosfera calda e familiare, alcuni di voi la ricordernno per la partecipazione a 4 ristoranti, il programma dello chef Borghese. È una trattoria nota per la sua cucina dei piatti tradizionali romani.


Non vi nascono che la scelta del menù è stata dura, avrei voluto assaggiare tutti i primi! In ogni caso siamo partiti da un antipasto diviso, il coccio di fagioli, un piatto molto gustoso nella sua semplicità, ci ha lasciato molto soddisfatti.


Abbiamo proseguito con due primi piatti che sono dei grandi classici, per Antonio l’amatriciana e per me la Gricia, ero davvero curiosa di provarla a Roma perché a Milano mi aveva lasciata parecchie volte insoddisfatta e quindi la ordino raramente. Amanti dei carboidrati gioite! Entrambi i primi piatti erano davvero una bomba, belli conditi, saporiti e soddisfacenti!



Abbiamo proseguito con un assaggio di cicoria ripassata in padella, verdura che ci piace molto ma non è facile trovare qui a Milano. Abbiamo accompagnato il tutto con mezzo vino rosso della casa e una panna cotta finale.



Gastronauti’s tips & tricks: come vi accennavo il locale è alla buona, una trattoria nel vero senso del termine. La cucina è risultata genuina e, nonostante i piatti fossero abbondanti e conditi, abbiamo digerito tutto in tranquillità. La spesa si è aggirata su poco più di 50€ in due. Ho sentito che questo locale è famoso per la carbonara, ma la gricia che ho mangiato qui rimarrà impressa nei miei ricordi futuri! DA PROVARE? Il Gastronauta dice “se capitate a Roma e volete fare una cena tipica, alla buona e gustosa, di sicuro questo è il posto giusto!”

giovedì 1 febbraio 2018

La cucina libanese di Fairouz

Where: Fairouz, Via Buonarroti 16, 20145, Milano
What: cucina libanese vegetariana

Ciao Gastronauti, oggi siamo in un locale abbastanza esotico. Si chiama Fairouz e propone una cucina libanese vegetariana. Volevo provare da un po’ questo ristorante che si è fatto un’ottima nomea. La mitica @amilanopuoi lo frequenta spesso e per me questa è una garanzia!

Il locale è molto caldo, arredato con gusto e in maniera curata. Non sono mai stata in Libano purtroppo, ma le sensazioni che si provano entrando rimandano proprio a quei paesi.


Essendo la prima volta che provavamo questa cucina, abbiamo deciso di ordinare due menù degustazione, uno “Fairouz” da 23€ e uno “Sabah” da 28,5€. I menù sono composti da diverse mezzeh, piccoli piatti di antipasti da condividere.

Ci sono state offerte prima alcune entrée, e poi sono iniziate ad arrivare le mezzeh fredde e poi quelle calde.



Tutti i piatti ci sono piaciuti molto, ho apprezzato molto i falafel (polpettine fritte di verdura) e baba ganouj (purea melanzane). Tra le mezzeh calde mi ha colpito il riso lungo condito con lenticchie e accompagnato da una salsa allo yogurt e menta. L’unico piatto che non ho apprezzato molto è stato la “carne” stile kebab fatta con il seitan, non essendo vegetariana non amo questi sostituti proteici, su quello mi spiace ma vince il kebab vero, su tutto il resto nulla da dire. Piatti ben conditi, bilanciati che hanno saputo essere gustosi.



Con due menù degustazione eravamo più che sazie! Inoltre questi menù comprendono anche il dolcino finale, che completerà la vostra cena in maniera eccelsa.

Gastronauti’s tips & tricks: se volete scoprire la cucina libanese io vi consiglio di provare i menù degustazione perché riuscirete ad assaggiar vari piatti degustando diversi sapori. Come vi accennavo è una cucina libanese vegetariana, quindi tutte le mezzeh offerte non contengono carne o pesce. La nostra spesa è stata di 70€, il prezzo dei menù più acqua vino e caffè finali. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “se volete fare un viaggio nella cucina libanese, decisamente consigliato!”